Sono stati individuati e percorsi due transetti per lo studio delle farfalle diurne presenti nel sito.
Questi verranno ripetuti durante la primavera e l’estate con la stessa metodica per conoscere la lepidotterofauna di questo “prato arborato”, cercheremo di capire “se e quanto” il popolamento di insetti è legato alla struttura e alla composizione floristica dell’area di studio.
In questa prima giornata di lavoro le due specie più osservate sono state il Tagete (Erynnis tages, vedi foto), e la Leptidea (Leptidea sp., vedi foto). Tagete e Leptidea sono due specie poco mobili, i loro bruchi di si nutrono di leguminose, come la Cicerchia ed il Ginestrino, piante diffuse negli ambienti prativi.
Sono stati osservati anche un paio di esemplari di Podalirio (Iphiclides podalirius), una superba farfalla tigrata gialla e nera, in grado cioè di muoversi su grandi distanze alla ricerca di habitat adatti alle proprie necessità. I bruchi di questa specie si nutrono di diverse specie di Rosacee, come il Prugnolo. Proprio su uno dei prugnoli piantati a Santa Giustina sono state osservate due crisalidi vuote (vedi foto), abbandonate dalle farfalle dopo la metamorfosi, a testimoniare l’avvenuta riproduzione di questa specie nel sito.
Farfalle che volano poco ed amano i prati ed altre grandi volatrici che prediligono arbusteti e margini dei boschi… sono stati raccolti i primi tasselli del mosaico faunistico della ex Cava di Santa Giustina, alla prossima puntata.
Vin, 22/04/2022 - 14:24